Valeriana officinalis Linnaeus aggr. - Valeriana comune, Erba gatta - Fam. Valerianaceae
Scheda botanica di Mario Gottardi:
pianta erbacea perenne, alta fino a 1m, con radici fusiformi, fibrose, emananti un odore penetrante e sgradevole, fusto eretto o ascendente, striato, ramificato solo all’infiorescenza. Le foglie basali sono costituite da 3-13 paia di foglioline a contorno lanceolato, lunghe fino a 25 cm; le foglie cauline sono simili, ma progressivamente più piccole. Le infiorescenze sono corimbi multiflori; i fiori sono tubulosi, con corolla a 5 petali bianco-rosei e 3 stami con antere bianche. I frutti sono piccoli acheni provvisti di setole piumose. Si tratta in realtà di un gruppo di specie con baricentro orientale (Russia, Siberia), che in Europa presenta una serie di entità non completamente distinguibili fra loro. Valeriana officinalis è presente su tutto il territorio nazionale, escluse le Isole; si tratta di una pianta mesofila con ambiente preferenziale di crescita costituito da prati e boschi umidi, sponde di ruscelli e torrenti, prati falciabili.
Scheda fitoterapica di Daniela Cesaroni:
il suo caratteristico odore penetrante fa innamorare i gatti e li eccita. Per l’uomo rappresenta invece uno dei farmaci naturali più efficaci per le patologie del sistema nervoso: ha infatti proprietà sedative e toniche allo stesso tempo. Agisce come sedativo in caso di spasmi, eccitabilità, asma di origine nervosa, palpitazioni, vampate di calore durante la menopausa, coliche dell’intestino, dello stomaco, dei reni e della vescica. Largamente utilizzata contro l’insonnia, combatte l’agitazione, la depressione e gli stati di angoscia e di paura. Si utilizzano le radici in polvere per ottenere tinture alcooliche, da usare in gocce, o come vini medicati o macerati. Dopo 8-10 giorni di utilizzo potrebbe verificarsi assuefazione per cui è bene sospendere l’assunzione e riprendere dopo una ventina di giorni.